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La Luminara di San Ranieri a Pisa

La Luminara di San Ranieri a Pisa

Tripudio di lumini

A pochi chilometri dalla foce dell'Arno, nella valle del Valdarno, sorge Pisa, comune dalle origini incerte e caratterizzata da una lunga storia che l'ha vista protagonista in più di un'occasione. Col tempo è diventata la città che oggi conosciamo: raccolta, agevolmente percorribile a piedi, ricca di aree e monumenti di interesse e vivace dal punto di vista culturale. Sede di importanti università, viene scelta dagli studenti anche perché si trova soltanto ad un'ora di treno da Firenze: la piccola città comoda per la vita quotidiana e vicina al centro più grande della regione. Il fascino di Pisa raggiunge l'apice il 16 giugno, vigilia di San Ranieri, santo patrono. In questa occasione la città si accende letteralmente grazie alla Luminara, uno spettacolo che merita davvero di essere vissuto almeno una volta. I preparativi iniziano diversi giorni prima quando, operai con una certa esperienza, posizionano sul profilo di ponti, chiese, palazzi e abitazioni private dei lumini a cera inseriti in bicchierini di plastica trasparente (di vetro liscio fino al 1999, ma sostituito poi per ovvi motivi di sicurezza) a loro volta incastonati in telai di legno dipinti di bianco (per questo chiamati biancheria). L'unica eccezione è costituita dall'imponente Torre Pendente, la quale viene illuminata con padelle ad olio collocate anche sulle merlature delle mura di Piazza dei Miracoli. Nel pomeriggio del 16 giugno tutta l'illuminazione pubblica e privata viene spenta e Pisa letteralmente brilla grazie agli oltre 70.000 lumini disposti nel centro (il numero è incerto, alcuni sostengono che sono oltre 100.000. A prescindere dal dato esatto, vi possiamo assicurare che tutto viene accuratamente illuminato). Porte e portoni, finestre, balaustre, angoli e vari particolari architettonici degli edifici sono sapientemente disegnati dai lampanini (il termine pisano per lumini) i quali creano l'effetto di una città antica, affascinante e incantata grazie all'Arno. Il fiume è arricchito da lumi galleggianti e i giochi di luce che nascono dal riflesso e dal tremolio delle acque regalano uno scenario superato solo quando entrano in gioco i fuochi d'artificio. Poco prima della mezzanotte ha infatti inizio lo spettacolo pirotecnico: dai ponti della città una sfavillante serie di fuochi viene lanciata a colorare cielo e fiume. L'apice della festa, probabilmente. L'unico problema è non poter guardare a 360°! I festeggiamenti continuano il giorno dopo con la regata di San Ranieri. Quattro imbarcazioni, corrispondenti ai quartieri storici di Santa Maria, San Francesco, San Martino e Sant'Antonio e caratterizzate da colori differenti, si contendono il palio di San Ranieri. Ci sarà anche un premio per gli ultimi arrivati: una coppia di papere.

Le origini della festa

Sebbene l'idea di usare illuminazioni ad olio in occasione di vari festeggiamenti e visite di personaggi autorevoli abbia origini quasi ancestrali (il primo documento storico in cui si ha prova della luminara risale al 1337), potremmo affermare che la nascita ufficiale della celebrazione che conosciamo oggi si ha nel 1688. Era il 25 marzo quando l'urna con il corpo di Ranieri degli Scaccieri, morto nel 1161 e patrono della città dal 1284, fu posta nella cappella del Duomo di Pisa. Fu un evento solenne che diede inizio a quella che fu chiamata “illuminazione” e che nell'Ottocento assunse il nome di Luminara. La festa conobbe fasi alterne: fu sospesa una prima volta dal 1867 al 1936, una seconda volta a causa della seconda guerra mondiale e infine una terza volta nel 1966 per una tragica alluvione che provocò il crollo di Ponte Solferino e altri tratti del Lungarno. Dal 1969 la Luminara viene celebrata costantemente e attira migliaia di persone. Non solo i cittadini – di Pisa e comuni limitrofi – e studenti universitari fuori sede, ma anche centinaia di turisti si riversano sui ponti e nelle strade del centro storico, dalla torre italiana più famosa alla stazione, incantati da uno spettacolo magico e sempre nuovo. Pisa è già di per sé emozionante. La Luminara è il gioiello più bello che la città possa indossare.

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